Nocciola dell'Etna

La Nocciola dell’Etna, fa parte del ricco patrimonio genetico, tra cui le cultivar principali sono: la Comune di Sicilia, la Monte Bello, la Piazza Armerina e la Santa Maria del Gesù, che regalano una produzione di nocciole pregiatissima, oltre che uno scenario suggestivo. I corioleti sono fitti, ombrosi, lussureggianti, selvatici eppur accoglienti, laddove la mano dell’uomo, all’opera per la coltivazione, imprime al paesaggio un ordine che non ne altera il fascino.

Nocciola dell'Etna


La Storia

Risale alla fine dell’Ottocento la diffusione del nocciolo in Sicilia, sulle pendici della media e alta collina: grazie alla facilità con cui si adatta alle diverse caratteristiche pedoclimatiche del territorio, alle sue radici lunghe e molto fitte che svolgono un’importante funzione di prevenzione nell’erosione del suolo e alla sua produttività, ha preso campo anche all’ombra del Vulcano.

Nocciola dell'Etna


Territorio di Produzione

L’area di produzione della Nocciola dell’Etna si trova nel territorio del Parco dell’Etna in particolare nei comuni di Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Mascali, Linguaglossa e Castiglione di Sicilia in provincia di Catania.


Periodo di Produzione

La Nocciola dell’Etna viene raccolta tra settembre e ottobre e dopo essiccazione di 5/6 giorni al sole viene immessa nel mercato nelle varie forme.

Forma e dimensione

La Nocciola dell’Etna appartenente alle cultivar Comune di Sicilia, la Monte Bello, la Piazza Armerina e la Santa Maria del Gesù è di forma generalmente globulare o leggermente ovoidale o appiattita. Il guscio duro di colore marrone chiaro. Il seme di colore bianco avorio è avvolto in una pellicola di colore avorio scuro. Il peso in funzione delle varietà va da 2,4 a 3 gr.

Nocciola dell'Etna

Maturazione

La formazione del frutto che termina nei mesi di Agosto – Settembre. La raccolta va eseguita a completa maturità, quando le nocciole tendono a staccarsi e cadere, e le brattee che li avvolgono disseccano.

Tecnologia di coltivazione e raccolta.

Il nocciolo è un arbusto di medio sviluppo che in genere non supera i 5 metri di altezza.

Vegeta bene dalla pianura alla collina fino a circa 1300 metri di altezza e si adatta a diversi tipi di terreno, purché non troppo umido.

Il nocciolo è classificato come pianta “monoica” per la compresenza di fiori maschili e femminili in un unico arbusto. I fiori maschili sono i più appariscenti, costituiti da lunghi filamenti che si formano sui rami nella stagione estiva.

In inverno terminano lo sviluppo allungandosi e liberando una grande quantità di polline che, sfruttando il vento, raggiunge i fiori femminili. Quindi inizia la formazione del frutto che termina nei mesi di Agosto – Settembre.

La raccolta va eseguita a completa maturità, quando le nocciole tendono a staccarsi e cadere, e le brattee che li avvolgono disseccano.

Dopo la raccolta le nocciole vanno separate dall’involucro esterno (detto anche calice) e lasciate essiccare al sole per 5-7 giorni avendo cura di ripararle all’interno nelle ore notturne per poi riesporle la mattina seguente. Così facendo le nocciole possono essere conservate a lungo con il guscio ancora integro.

Nocciola dell'Etna

Caratteristiche

La Nocciola dell’Etna in funzione della varietà è di forma generalmente globulare o leggermente ovoidale o appiattita. Il guscio duro di colore marrone chiaro. Il seme di colore bianco avorio è avvolto in una pellicola di colore avorio scuro. Particolarmente apprezzata per l’inconfondibile aroma, il delicato sapore e il persistente profumo.

Nocciola dell'Etna

Intensità aromatica e Sensazioni

Persistente ed aromatico.

Uso e Abbinamenti

La Nocciola dell’Etna può essere consumata come frutta secca, tostate, o trasformate in crema di nocciole. Largamente impiegate nella pasticceria locale per la preparazione di gelati, semifreddi e dolci caratteristici come i croccantini e il torrone. In particolare è utilizzata nella preparazione delle Paste di Nocciola dell’Etna.

Paste di Nocciola dell'Etna - Pasticceria L'Alhambra